Petrarca nel Pro14: un’arma in più per Gavazzi?




Il consiglio federale ha rinviato la decisione a dopo le elezioni.
Forse è fantapolitica, ma proviamo a ipotizzare perché.
di Enrico Daniele

Nelle ultime settimane, l’argomento ha riempito intere pagine dei quotidiani locali e altrettante sui social e blog specializzati. Salvo rare eccezioni e, secondo il nostro punto di vista, non particolarmente convinte, tutti sono concordi che l’occasione offerta dal Petrarca per mano del suo presidente, Alessandro Banzato, sia un’opportunità che la Federazione non può assolutamente perdere.
Veniamo ai fatti.

IL PIATTO RICCO DEL PETRARCA
Il 20 settembre u.s. il Petrarca presenta alla Federazione Italiana Rugby formale domanda di partecipazione al prossimo campionato Pro14.

Sul piatto, la storica e plurititolata società padovana, mette innanzitutto una struttura (gli impianti sportivi della Guizza) unica nel suo genere che, pur essendo stata concepita e realizzata trent’anni or sono, con qualche aggiornamento e messa a punto, può egregiamente sopperire allo scopo. La Città mette a disposizione uno stadio (il Plebiscito) che, da qualche anno, ha beneficiato dell’installazione dei seggiolini e con qualche altro piccolo accorgimento, è in grado di far fronte alle competizioni e al previsto grande afflusso di pubblico. Logisticamente posizionato vicino alle grandi vie di comunicazione e lontano una quarantina di chilometri dall’aeroporto internazionale di Venezia, il Plebiscito è quanto di meglio il Petrarca (e la Città) possa offrire.

Sul piano delle risorse umane e delle competenze, da questa stagione sportiva al Petrarca è stato richiamato Vittorio Munari nelle vesti di Direttore Generale, che alla Benetton ha vissuto tutta l’esperienza celtica, sin dall’embrione.

E ancora: storicamente il Petrarca ha un vivaio di indiscutibile grandezza e spessore agonistico. Si pensi solo alle ultime tre stagioni, con le giovanili che hanno conquistato due tricolori Under 18 e uno con l’Under 16. Consta di una squadra Cadetta che primeggia nel campionato di Serie A. E mettiamoci anche lo scudetto della Prima Squadra nel 2018.

Tanti gli atleti che dal Petrarca hanno spiccato il volo per vestire maglie di prestigiosi club internazionali e quella azzurra; tanti quelli che scelgono il Petrarca come rampa di lancio per il Pro14 (si pensi a Rizzi, Lamaro, Cannone, Manni e Mancini Parri, solo per citare gli ultimi).

Dal punto di vista economico, si parla di garanzie per 8-9 milioni di euro (cifre dedotte dalle notizie riportate dai quotidiani specializzati).

LE MOTIVAZIONI DI GAVAZZI, COME PONZIO PILATO
Nell’ultimo consiglio, tenutosi all’Aquila il 16 novembre, il presidente Alfredo Gavazzi non prende decisioni e, come Ponzio Pilato, le rimanda a dopo le prossime elezioni federali. Attenzione però, dando facoltà al Petrarca di presentare un piano di attuazione (fonte Mattino di Padova) e, per ultimo, tirando fuori dal cilindro un misterioso finanziatore straniero disposto ad investire sulle Zebre.

Tre, sostanzialmente, le motivazioni sul rinvio della decisione: tempistiche troppo corte (tutto dovrebbe essere pronto all’incirca per giugno – inizio della preparazione al campionato); gli accordi presi con il comune di Parma dalle Zebre (franchigia totalmente a carico della Federazione) che dovrà utilizzare gli impianti di Moletolo sino al 2021; troppa vicinanza con l’altra squadra italiana del Pro14, la Benetton.

Se da una parte (il Petrarca) c’è nero su bianco con tanto di strutture all’altezza e garanzie economiche, dall’altra (Gavazzi-FIR) le motivazioni ci sembrano di “circostanza” e facilmente smontabili. A parte le tempistiche, forse l’unico ostacolo vero (anche se pare facilmente intuibile che dietro la lettera presentata a settembre dal Petrarca si nasconda un lungo lavoro preliminare partito molti mesi prima), quello degli accordi con il comune di Parma ci sembra il meno problematico (i contratti sono fatti anche per essere rescissi) e, meno ancora quello della vicinanza tra Treviso e Padova, considerato ciò che accade nelle altre nazioni partecipanti al Pro14 (ad esempio in Galles) dove le distanze tra club sono relativamente corte.

DOPPIA OPPORTUNITA’, MA IL GAVAZZI-PENSIERO POTREBBE ESSERE UN ALTRO
Per Gavazzi, l’ingresso del Petrarca nel Pro14 potrebbe diventare una doppia opportunità. La prima, quella prettamente economica, venendo a sgravare di circa il 50% il peso del contributo che la FIR sborsa per mantenere attualmente le Zebre. L’altra, quella politica.

Infatti, in vista delle prossime elezioni, Gavazzi potrebbe trovare l’appoggio anche del Petrarca, attualmente schierato all’opposizione, di fatto garantendo la continuità di Gavazzi (o di un suo delfino) alla guida della Federazione.

Tuttavia, il Gavazzi-pensiero potrebbe essere un altro.

L’attuale presidente federale è un uomo che nel corso del suo doppio mandato ha dato modo a tutti di far conoscere le sue peculiarità imprenditoriali, facendo della Federazione uno strumento pienamente nelle sue mani, infischiandosene altamente delle furibonde critiche che gli piovono addosso continuamente da tutte le parti, così come dell’andamento negativo dei bilanci federali che, a detta dei più informati, fanno acqua da tutte le parti. Per non parlare dei progetti “accademici”, di fatto strutture che sono voragini a cielo aperto, infruttuose, a parte le poltrone, che paiono addirittura moltiplicarsi. Per non parlare di quello che è il fiore all’occhiello della sua gestione, ovvero gli insuccessi della Nazionale Maggiore che sotto la sua presidenza ha toccato livelli talmente bassi, mai raggiunti nemmeno prima dell’ingresso nel Sei Nazioni. Non parliamo della credibilità a livello internazionale, ridotta ai minimi termini. L’idea predominante è che “si stava meglio quando si stava peggio” al punto tale da far nascere un movimento per il ritorno in sella di Giancarlo Dondi, egli stesso fischiato più volte alla fine del suo mandato, dimenticando che, grazie all’ex presidente federale, l’Italia era entrata nel Sei Nazioni godendo di ampio consenso e rispetto internazionale, occupando sedie importanti nelle alte sfere della Rugby World. Cose che, con Gavazzi al timone, oggi sono venute meno.

Di tutto questo, dicevamo, il Gavazzi-pensiero sembra non curarsene. Perché?
Noi abbiamo ipotizzato questo possibile scenario.

FANTAPOLITICA, ZEBRE A BRESCIA, “PROVINCIA” DI CALVISANO
Le prossime elezioni federali sono praticamente alle porte (più o meno a Settembre 2020). Gavazzi potrebbe non ricandidarsi, tuttavia facendo campagna elettorale a favore di un proprio delfino. Sul fronte dell’opposizione, attualmente sembra muoversi solo l’inossidabile e tenace storico rivale di Gavazzi, Marzio Innocenti che, dopo aver perso il consenso del movimento da lui stesso creato (Pronti al Cambiamento), sta cercando assiduamente di costruire forti legami anche fuori dal territorio veneto. Non solo, ma strada facendo Innocenti potrebbe trovarsi di fronte lo spuntare improvviso di altri candidati (come era successo alle precedenti elezioni con Giovannelli e Amore, terzi incomodi), magari messi lì dallo stesso Gavazzi. A questo punto, la carta del più forte ce l’avrebbe in mano proprio l’attuale presidente federale o il suo delfino, grazie anche al potere “elargitivo” esercitato durante il mandato di Gavazzi nei confronti di una miriade di società che gli garantiranno ancora una volta l’appoggio. A elezioni vinte dal delfino, con Gavazzi formalmente fuori dai quadri federali, per lui sarà un giochino da ragazzi portarsi le Zebre a Calvisano (o a Brescia, come supposto dai più informati), magari sfruttando le idee del piano operativo del Petrarca (che, a questo punto, ci auguriamo non sia troppo esaustivo nell’esposizione), con l’innesto delle risorse del misterioso finanziatore straniero e con l’appoggio del nuovo presidente cui demandare la decisone di rigettare la domanda del Petrarca.

Unica alternativa, se così fosse, sarebbe una campagna elettorale che unisca gli intenti e si concentri su un unico nominativo da anteporre alla candidatura proposta da Gavazzi. Una volta al potere il gioco per l’attuale opposizione sarebbe fatto.

E ROVIGO STARA’ ALLA FINESTRA?
In questo ragionamento, non abbiamo tenuto conto di Rovigo. Dopo gli articoli sui giornali che annunciavano le intenzioni del Petrarca, gli hanno fatto eco quelli del presidente rossoblù Francesco Zambelli, lui stesso interessato al Pro14.
In questo scenario, la domanda sorge spontanea. É ipotizzabile un accordo tra i due rivali storici per cercare di vincere una battaglia che, invece, potrebbe essere già persa in partenza?

Fantapolitica? Può darsi.
Solo il tempo potrà darci l’esatta dimensione delle dinamiche ipotizzate.