Boxe. Boschiero ko a Liverpool

Devis Boschiero al tappeto



Dura meno di sei round il sogno di Devis Boschiero di poter tornare a combattere per un titolo mondiale. Sul ring dell’Olympia Arena di Liverpool, Stephen Smith mette al tappeto per cinque volte il pugile padovano. Sarà quindi il fighter britannico a sfidare il portoricano Josè Pedrosa per la cintura iridata dei pesi superpiuma, versione Ibf.

Un devastante diretto destro d’incontro quasi all’inizio della seconda ripresa, centra in pieno l’occhio sinistro di Boschiero. Che cade pesantemente a terra. E’ questo il colpo che di fatto decide l’esito del match. Devis si rialza, ma le gambe sono molli. Tenta di “abbracciare” Smith e di far valere l’esperienza nel tentativo di far passare il tempo e ritrovare qualche energia. Ma l’inglese è tosto, si divincola facilmente e con un gancio sinistro al corpo – accompagnato da una spinta – mette nuovamente a sedere il padovano. Stavolta il pugno non è stato forte e Boschiero è di nuovo in piedi e in qualche modo riesce a terminare la ripresa.

Pensare che nel corso del primo round Devis aveva combattuto bene, portando alcuni ganci di pregevole fattura, dimostrando sicurezza, padronanza del ring, cosa che lasciava presagire che potesse sfatare la tradizione che all’estero lo aveva sempre visto sconfitto. O per meglio dire, derubato. Come a Tokyo, in occasione del mondiale con Takairo Hao e come nel primo match a Calais, quando i giudici diedero il verdetto e il titolo di campione d’Europa a Romain Jacob.

A Liverpool, no. A Liverpool Boschiero ha preso più botte che in tutto il resto della sua luminosa carriera da professionista.

All’inizio della terza ripresa, Boschiero illude ancora stesso e i suoi tifosi di poter risalire la china. Porta un paio di ganci, dimostra di avere orgoglio, ma viene colpito spesso alla figura dai montanti di Smith. L’occhio sinistro di Devis si gonfia ed è evidente che ormai solo un miracolo – travestito da un colpo da ko – può salvarlo. Il primo ad esserne conscio è lui, che infatti cerca di forzare l’azione, di accelerare i tempi. Forse lo vince questo terzo round. Forse.

Nel quarto l’occhio è ormai chiuso e l’arbitro chiama time out e fa intervenire il medico. La verifica è accurata. Può ancora combattere. Col senno di poi era meglio se il dottore fermava tutto, ma del senno di poi son piene le fosse. E Boschiero sta per caderci dentro. Subisce un altro atterramento “soft” e ormai è palese che è solo questione di minuti.

Durante il minuto di intervallo, Leonardo Bizzo, che lo segue dall’angolo assieme a Cristian Sanavia, cerca di incitare Boschiero, gli grida di crederci, di colpire con entrambi i pugni. Devis riesce a resistere ancora per una ripresa, ma le gambe non girano, il respiro è affannoso, l’occhio è sempre più tappato, cosa che gli rende difficoltoso veder partire i destri dell’inglese.

L’epilogo, inevitabile, arriva al sesto round. Smith centra con un preciso e violento montante desto, il fegato di Boschiero. Che cade al tappeto, lo sguardo vitreo, perso nel vuoto. Non si sa bene attingendo energie e orgoglio da dove, per la quarta volta Devis riesce a rimettersi in piedi. Fa segno all’arbitro di aver perso il paradenti. Il match riprende. Smith gli si avventa contro e appena Devis tocca di nuovo terra, l’arbitro decreta il ko tecnico e mette fine al calvario del pugile padovano.