Svanisce in semifinale play off il sogno A2 per LeAli. Le fenicottere si arrendono al tie break nel ritorno casalingo con Mondovì e cedono alle piemontesi il pass per la finale con Lodi. L’amarezza per l’eliminazione non può comunque superare la gioia per una stagione fenomenale, con la squadra che ha saputo lottare unita superando molti ostacoli. Secondo posto in regular season con 21 vittorie su 26 partite, di cui 11 consecutive nel girone di ritorno. La grande impresa nella prima fase dei play off, con il successo su Cuneo arrivato dopo 15 estenuanti set giocati in una settimana. E proprio questo sforzo ha pesato nella doppia semifinale con Mondovì.
La cronaca della gara di ritorno vede una partenza sprint delle piemontesi, così come nel match di andata e nel primo set si portano sull’1-8. Padova prova a ricucire e dimezza il distacco 12-16, accorciando ulteriormente sul 19-21 e riuscendo a impattare 24-24. Dopo una grande rimonta il set sfugge ai vantaggi 24-26.
Nel secondo set c’è la reazione d’orgoglio delle fenicottere, che dominano il parziale, sempre davanti con vantaggio di cinque punti fino al successo25-19 che pareggia i conti.
Rimonta strepitosa per Padova nel terzo set, che sotto 14-21, mette la quarta e con un parziale di 11-1 va a vincerei il set 25-22, infiammando il Pala Spiller.
Il quarto set è la fotocopia del terzo, stavolta senza lieto fine: sotto 13-21 Padova tenta un’altra rimonta ma Mondovì gestisce meglio e chiude 21-25, conquistando il tie break.
Al quinto set la fatica ha la meglio sulle padrone di casa che vanno sotto 0-5, per restare ancora più indietro sul 3-11, dovendo cedere strada alle avversarie sul 7-15. Finisce 2-3, Mondovì fa il paio con il 3-1 dell’andata e passa in finale. Padova esce tra gli applausi del proprio pubblico e anche di quello avversario.
L’allenatore Lorenzo Amaducci non rimprovera nulla alla sua squadra: “Per prima cosa voglio ringraziare tutte le ragazze e lo staff per il gran lavoro e i tanti sforzi per arrivare fin qui. Un ringraziamento va anche alla società per aver reso tutto questo possibile. Complimenti a Mondovì, squadra completa, equilibrata e determinata; ha meritato di vincere e passare il turno. Se fossimo arrivati a gara 3 non avremmo rubato nulla, ma ci sono mancate le forze e la cattiveria necessaria. Lo sforzo fatto con Cuneo ha presentato il conto”. Il coach saluta Padova dopo quattro anni: “Avrei voluto un finale diverso per la mia ultima partita su questa panchina, ma è stata un’esperienza bellissima; rifarei tutto e non ho rimpianti. Anzi solo ricordi ed emozioni che porterò sempre nel cuore. Grazie alla società per la grande opportunità che mi ha dato, grazie ai miei amici e collaboratori dello staff, grazie alla squadra e ai tifosi”.
Felice per i risultati raggiunti anche il presidente Alfredo D’Amore: “E’ stata comunque una stagione splendida ed emozionante. Grazie fenicottere, a tutte. Dalla prima squadra all’Under 13, Under 14, le due Under 16, l’Under 18, la Serie D e la Serie C. Grazie ad allenatori, dirigenti famiglie e a tutti coloro che hanno accompagnato questa annata piena di successi. “Per me e per il cda non è tempo di vacanza, bensì di programmazione, di valutazioni e di scelte fatte con il preciso intento di migliorarci. A tutte le fenicottere un arrivederci a presto e l’invito a impegnarsi nella vita così come avete fatto e continuerete a fare in campo”.
Campionato Nazionale Serie B1F – Play Off – Fase 3 – Ritorno
LEALI PADOVA V. PROJECT – LPM PALL. MONDOVI’ CN 2-3
Parziali: 24-26 (34’), 25-19 (27′), 25-22 (29’), 21-25 (30’), 7-15 (15’)
LeAli: Angelini (2), Marangoni, Avenia (7), Moro (7) Donato (L) (ne), Colanardi (2), Crepaldi (12), Lunardi (ne), De Bortoli (3), Cheli (12), Secco (K) (8), D’Ambros (L), Caneva (21). 1° All. Lorenzo Amaducci, 2° All. Stefano Marconi.
Mondovì: Lugli (13), Rinaldi (11), Costamagna (2), Cane (3), Martina (ne), Dhimitriadhi (11), Borgogno (K) (14), Bruno (15), Stomeo (7), Rolando (L), Gallesio (ne), Maiolo (ne), Mandrile (L), Camperi (1). 1°All. Maurizio Venco, 2°All. Massimo Rubado.
Arbitri: Marco Laghi e Cesare Armandola.
