Calcio Padova: presentato il nuovo direttore generale Giorgio Zamuner




Si è svolta oggi pomeriggio presso la sala stampa dello stadio Euganeo la conferenza stampa in cui è stato presentato il nuovo direttore generale e responsabile area tecnica del Padova Giorgio Zamuner che va a sostituire Fabrizio De Poli.  Presenti insieme al nuovo dirigente anche il presidente Bergamini e il vice Bonetto.

In seguito le prime dichiarazioni in biancoscudato di Giorgio Zamuner

Sono onorato ed orgoglioso di quest’opportunità, e non nascondo che giocare nel Padova era il mio sogno ma non sono mai riuscito a realizzarlo. So che magari incontrerò delle difficoltà ma ciò non mi spaventa. Inizio da oggi a lavorare ufficialmente per questa società, per questa città e per questi tifosi, che spero vengano in massa a vederci e che si divertano. Il direttore sportivo? Serve nell’organigramma, ma il direttore generale ha già la possibilità di firma. Il primo contatto? A gennaio, quando ho incontrato il ds De Poli e la società in sede di mercato per l’eventuale cessione di De Cenco. Poi nella partita di ritorno abbiamo fatto una “chiacchierata”, ed il primo vero incontro c’è stato tre settimane fa. Hanno chiesto la mia disponibilità e io l’ho subito data, anche se volevo aspettare perché il Pordenone si stava giocando la promozione. Ho scelto Padova perché è una piazza importante e se riesco qua allora posso fare questo lavoro ovunque. L’allenatore? Non ci sono novità, posso confermare senza problemi che stiamo provando anche con Tedino ma credo che difficilmente si libererà quindi stiamo già vagliando anche altri profili. La squadra? Ci sono delle buone basi di partenza perché ci sono giocatori bravi che hanno raggiunto un importante piazzamento nello scorso campionato. Pillon? Ho avuto due colloqui con lui perché ha fatto un buon lavoro e volevo confrontarmi con lui. Al primo incontro di conoscenza è seguito un secondo in cui gli ho fatto una proposta dopo un confronto sull’aspetto tecnico e sui programmi, volevo incontrarlo nuovamente ma dopo due giorni mi ha chiamato dicendomi che non accettava. E’ la prima scelta? Secondo me non è giusto parlare di prime o seconde scelte, io ho una mia idea di calcio ed ovviamente l’allenatore che sceglierò deve condividerla. Il mercato? L’ideale sarebbe partire per il ritiro con la squadra fatta, ma le leggi del mercato le conoscete. Però mi piacerebbe partire con la squadra già fatta. La mia idea di calcio? Vorrei una squadra propositiva e tecnica, che va spesso al tiro e che attacchi pressando anche alto. Voglio dare sei “pugni” all’avversario anche prendendone tre. I giovani? Se sono bravi bisogna farli giocare, assolutamente. Faccio parte di una generazione in cui giocavi se eri bravo, non se eri giovane o meno giovane. Padova è una piazza sotto certi versi difficile, quindi o sei un giovane con personalità o rischi di bruciarti subito. Un mio staff? Ho proposto alla società un profilo con cui ho lavorato a Pordenone, ma ne parliamo nei prossimi giorni perché per prima cosa voglio chiudere l’allenatore. Portare giocatori dal Pordenone? Ci sono buoni profili, ma non voglio fare il Pordenone-2 a Padova. Voglio prendere giocatori diversi. Diniz? E’ sicuramente un giocatore importante per la categoria ed è sotto contratto, e se vogliamo costruire una squadra di vertice non possiamo mandare via i giocatori importanti. Poi se gli viene qualche mal di pancia cercheremo di farglielo passare.”