A Mantova un esordio in chiaroscuro




di Giorgio Miola

Riflettendo a mente fredda sul pareggio di ieri sera nel match di esordio del torneo mi viene in mente subito una considerazione positiva, quella di non aver iniziato il cammino con una sconfitta come è avvenuto spesso nelle ultime stagioni in primis l’anno scorso quando l’undici di Bruno Caneo, poi lanciatissimo nella prima fase del campionato, uscì sconfitto dal campo della Pro Vercelli oppure due anni prima, nell’annata terminata al primo posto a pari merito con il Perugia, quando il Padova di Mandorlini finì ko nell’esordio casalingo con l’Imolese.

Ma al di la del buon punto conquistato, contro un avversario certamente non facile da affrontare  e che darà del filo da torcere a tutte le contendenti, che considerazioni possiamo fare sulla prima uscita ufficiale del Padova di Vincenzo Torrente? La prima impressione è quella di un mix tra qualche luce ed altrettante ombre a tratti svanite soprattutto in un buon secondo tempo in cui anche per l’innesto di forze fresche la squadra si è mossa sicuramente meglio. Ma andiamo per ordine e partiamo dall’inizio quando le sensazioni sono state meno buone con una manovra lenta e prevedibile condita da un grave errore in fase di disimpegno che è costato l’iniziale svantaggio. E’ vero che le gambe sono ancora pesanti per l’intenso lavoro del precampionato, è vero anche che alcune pedine importanti sono appena arrivate e devono raggiungere la migliore intesa con i compagni ma dal 3-5-2 di Torrente ci aspettiamo certamente una manovra di altro livello con un gioco un po’ più brillante ed incisivo soprattutto sulle fasce dalle quali non sono arrivati palloni giocabili per la coppia Bortolussi Liguori ieri alquanto isolati in area avversaria e mai pericolosi.

Ci è piaciuta invece la reazione della squadra dopo il goal, la spinta propulsiva che a tratti specialmente nel finale del primo tempo e nella ripresa fino al pareggio ha letteralmente bloccato l’iniziativa dei virgiliani. Un’ottima impressione, anche nel breve spezzone in cui sono stati impiegati, è arrivata da Bianchi e soprattutto da Varas che pur a tratti ha dimostrato la sua imprevedibilità e un’ottima capacità di verticalizzazione del gioco.

In una giornata che ha segnato il pari interno della corazzata Vicenza incapace di aver ragione di un coriace Albinoleffe e la sconfitta interna della Triestina ci possiamo accontentare di questo punto conquistato e siamo pronti alla prima casalinga contro il neopromossa Legnago che all’esordio ha inflitto una sonora quaterna all’Arzignano e sbarcherà all’Euganeo sulle ali dell’entusiasmo e soprattutto con lo spirito di chi non ha nulla da perdere.

Un’ultima considerazione sul pubblico allo stadio partendo dal dato di Mantova, società retrocessa sul campo in serie D e ripescata poi per le note vicende. Da quelle parti ci sono già 3300 abbonati e probabilmente la campagna verrà riaperta per un’ulteriore ampliamento dei posti disponibili senza contare il fatto che allo stadio c’erano oltre 5000 spettatori di cui 400 padovani. Dalle nostre parti con una società che punta dichiaratamente alla serie B abbiamo appena superato i duemila abbonati e il dato non è destinato a lievitare particolarmente da qui alla chiusura e quindi il nostro stadio, già sofferente per le note vicende giudiziarie senza fine, sembra destinato a rimanere desolatamente vuoto. Non è così che si sostiene il biancoscudo!