I mecenati dello sport padovano




di Alberto Zuccato

C’erano una volta i mecenati. Persone benestanti, che credevano nei valori dello sport e che per lo sport padovano hanno fatto davvero tanto. Bruno Pollazzi, commerciante di automobili, diventa una prima volta presidente del Padova calcio nel 1937 e rimane in carica fino al 1940. Torna al timone della società biancoscudata nel 1953 e sotto la sua guida e la sua munificenza, il Padova raggiunge traguardi incredibili. È la squadra dei “panzer” di Nereo Rocco che nel 1958 giunge terza nel campionato di serie A. L’Appiani e la mitica “fossa dei leoni”, fanno paura a tutti. Bruno Pollazzi dalla tribuna assiste soddisfatto. Rimarrà presidente del Padova fino al 1963.

Bruno Pollazzi
Bruno Pollazzi

L’Appiani è vicino all’Antonianum, in Prato della Valle e Bruno Pollazzi che è uno sportivo a tutto tondo, si avvicina a quell’ambiente dove si praticano tante discipline e dove, nascono numerose amicizie e alleanze. Diventa così presidente della sezione pallacanestro, quella che più sta a cuore a padre Luigi Pretto che è il direttore della scuola di religione e che vede nello sport lo strumento migliore per avvicinare e trattenere i giovani. A detta di molti – il sottoscritto compreso – padre Pretto è stato, senza mai tesserarsi, il più importante e illuminato dirigente sportivo di tutta la storia del Petrarca. Sapeva mediare ogni situazione, trovava sempre la soluzione migliore e aveva quel sesto senso che gli permetteva di individuare gli uomini giusti per dar vita al suo progetto: far diventare il Petrarca la più grande polisportiva d’Italia.

Memo Geremia
Memo Geremia

È padre Luigi Pretto a far crescere la sezione rugby, che è nata nel 1947 e che conta su personaggi del livello di Pino Bonaiti e Memo Geremia. Con Memo i rapporti non saranno sempre idilliaci, ma questo è un altro discorso. Ciò che rimane è che sul campo del Tre Pini il Petrarca ha vinto 11 dei suoi 12 scudetti. Memo Geremia è uno straordinario conoscitore di uomini ed è abilissimo nel reperire fondi. Quelli che mancano lo mette il professor Michele Arslan, altro mecenate dimenticato troppo in fretta.

Michele Arslan
Michele Arslan

Aldo Travain è un commerciante di legname straordinariamente attivo nell’ambito sportivo. È tra i fondatori del Panathlon (con il citato Arslan), è per trent’anni presidente padovano del Coni, ed è il presidente che fa edificare all’interno dell’Antonianum, il palazzetto dello sport. È la svolta: nel giro di pochi anni il Petrarca passa dalla serie C alla serie A. Travain però – preso dalle sue mille cariche – ha sempre meno tempo e così passa la mano a Giacomo Galtarossa.Che è già presidente della Ciclisti Padovani, la più forte squadra d’Italia nel ciclismo dilettantistico, che vanta numerosi campioni olimpici, quali Giuseppe Beghetto, Sergio Bianchetto, Mario Testa. Galtarossa, che per i consigli tecnici si affida a Fabio Presca, uomo di fiducia di Travain ed ex azzurro, fa arrivare a Padova il tecnico Asa Nicolic e l’americano Doug Moe. Il Petrarca diventa uno squadrone che giunge terzo nel 1966.

Giacomo Galtarossa
Giacomo Galtarossa

Padre Pretto, che quando si parla di progetti sportivi, ascolta tutti, non rimane indifferente alla richiesta dell’ex olimpionico Vincenzo Pinton, di far nascere all’Antonianum una sezione di scherma. È il 1968. La voglia c’è ma manca una sala adatta. A costruirla, attiguamente al palasport, sarà Romolo Canale, altra grande figura di mecenate sportivo. Canale diventa anche il presidente. La sezione scherma del Petrarca potrà vantare due fuoriclasse come Gianfranco Dalla Barba e Marco Marin, plurimedagliati olimpici.

Angelo Gabrielli
Angelo Gabrielli

Uscendo dall’Antonianum, tra le figure più luminose c’è senza dubbio quella di Angelo Gabrielli, il “presidentissimo” del Cittadella calcio, da lui condotto dal campionato di promozione alla serie B. Gabrielli, un vero gentiluomo, è rimasto in carica dal 1967 al 2009, e ha trasmesso la sua passione ai figli, tanto da far diventare il Cittadella una squadra di famiglia.