
di Giorgio Miola
Quando nell’estate di due anni fa il calcio Padova ha deciso di nominare una figura specifica dedicata in generale ai rapporti con l’esterno la scelta sul suo nome è stata quasi scontata.
Gianni Potti è un vero imprenditore della comunicazione e del digitale, Consigliere della Camera di Commercio, già VicePresidente di Confindustria e Presidente Nazionale dei Servizi Innovativi (CNCT), Presidente di Fondazione Comunica e Digitalmeet, Co-founder di Talent Garden, tutte cariche che lo collocano tra le figure più importanti a livello nazionale in questo ruolo. E non è poco, dal 2003 al 2013 ha ricoperto il ruolo di direttore della Comunicazione e Marketing proprio del Calcio Padova quando al timone della società c’era Marcello Cestaro.
“E’ stata un’esperienza importante -esordisce Potti che nell’arco delle sue esperienze conta anche una proficua esperienza politica ed è stato anche da giovanissimo assessore alla Cultura del comune di Padova- l’anno clou è stato il 2009 quando siamo andati su in Serie B dopo l’ultima partita a Busto ma è stato tutto un bel periodo. Ho lasciato l’incarico un minuto prima che Cestaro cedesse la società con il conseguente patatrac”.
Le principali differenze tra allora ed oggi?
“Nella prima esperienza ricoprivo il ruolo di Direttore della Comunicazione e del Marketing ed oggi invece sono parte interante del CDA con il ruolo di Consigliere con dellega alla comunicazione e relazioni esterne. La differenza è che in questo nuovo ruolo ho lavorato finora benissimo e non poteva essere diversamente, con Francesco Peghin e Alessandra Bianchi, manager di alto livello da cui c’è solo da imparare. E se i risultati arrivano, non arrivano certo per caso. E’ chiaro che l’interazione con la proprietà, il far parte del CDA, ti dà la possibilità di essere nella macchina della squadra dalla porta principale.
Poi c’è tutto il resto della struttura, il mister, il direttore sportivo e via discorrendo che rappresentano la parte tecnica, dove noi di solito non ci intromettiamo come comunicatori”.
Come valuti questi due anni dal tuo punto di vista culminati con questa sospiratissima promozione?
“Periodi alti, periodi bassi. Ci sono stati periodi caratterizzati da una latenza, chiamiamola così, di difficoltà nei rapporti. Poi alla fine io ho imparato una cosa: la medicina migliore per qualsiasi tensione nella vita sono i risultati, per cui se questi arrivano, le cose vanno meglio. Il che non vuol dire che stiamo sottovalutando le problematiche che ci sono, e che affronteremo anche nelle prossime settimane. Però, alla fine, le vittorie e in questi giorni si vede lo spirito in città, ti fanno abbracciare, ti fanno gioire, ti fanno stare insieme, ti fanno sentire importante.Credo che molti padovani abbiano provato questo sentimento e si sono sentiti anche orgogliosi”.
Vogliamo parlare del tuo staff nel delicato ruolo della comunicazione e il marketing?
“Ho uno staff di primo livello dal mio punto di vista. Alcuni li conoscevo da prima, altri li ho conosciuti in pista. C’è Dante Piotto, che fa il capo ufficio stampa e tiene i rapporti con tutti gli organi di informazione oltre a curare il sito e i social, Carlo Franceschi ed Enrico Corvaglia, si occupano del marketing e poi siamo in staff con Fabio Pagliani e Riccardo Zanetto, che è il cuore non solo della biglietteria, ma del rapporto con buona parte dei tifosi e abbonamenti.Poi c’è Benedetto Facchiranto, il Segretario Amministrativo, un vero mago dei numeri e dei bilanci”.
Il ruolo del marketing in una società calcistica è sicuramente fondamentale.
“Mi dai la possibilità di dire una cosa interessante. Noi ci occupiamo sicuramente di raccogliere sponsor, e quindi di finanziare, in parte, il grosso costo che ha una squadra di calcio. Ma sarebbe limitativo definirci solo così, perché noi svolgiamo un ruolo molto importante, un ruolo sociale veramente importante, e di questo vado molto orgoglioso.Da un anno, un anno e mezzo, abbiamo portato a bordo iniziative molto importanti in primis con la Città della Speranza che abbiamo scelto come nostro partner nel mondo sociale. E sai che andiamo là varie volte durante l’anno. Poi abbiamo tutta la parte del rapporto con il MAAP, che ci ha permesso di fare questo progetto molto bello con l’ACB “Mario Merighi” sulla frutta e sull’alimentazione. Questo in particolare è un bellissimo progetto che ha coinvolto migliaia di bambini e ha fatto crescere sia noi che l’associazione dei tifosi.
Poi terzo, abbiamo tutta l’attività dell’impresa. Quindi anche networking, in un pool di circa 100 aziende padovane. Gli inserzionisti che si vedono allo stadio sono circa un centinaio di partite IVA ognuna sinonimo di un’azienda, grande o piccola. Cosa vuol dire? Che noi, due o tre volte all’anno, li facciamo incontrare. Quest’anno abbiamo fatto due appuntamenti bellissimi: uno all’AutoMove con Alessandro Lando, una bellissima iniziativa dove questo networking si faceva addirittura dentro le automobili e la seconda alla Diemme con Gianandrea Dubini, dove abbiamo fatto il team building nella sua azienda, nella sua academy in Strada Battaglia”.
Altre iniziative da ricordare?
“Abbiamo fatto tante iniziative di creatività: campagne, “campagnette”, campagne di abbonamento. Ma la più bella, che ha avuto un successo enorme, è stata la maglia dei 115 anni, che poi è diventata impossibile da trovare. Quindi la maglia del centenario, quella dei 115 anni e in questi giorni l’idea della maglia della B, che tutti vorrebbero avere. È un ricordo troppo bello, ancora fresco, freschissimo, però bellissimo.
Noi abbiamo due scopi: portare “soldini” sembrano pochi, ma si parla di qualche milionata per essere chiari a casa, per la società, importantissimi per i costi che ha una squadra di calcio oggi. E dall’altro lato, però, abbiamo anche una funzione di raccolta, cioè un impatto sociale nel territorio. Abbiamo fatto il progetto scuola con 400 bambini, abbiamo tantissime attività. E non dimentichiamoci il settore giovanile e l’accademy per i ragazzini più piccoli”.
Come valuti il rapporto con il territorio padovano?
“Parliamo non solo di Padova ma di tutta la provincia e anche ben oltre. Le nostre partite sono ascoltate, grazie ad Antonio Ammazzagatti, anche in Canada e in Australia, perché le mandiamo in streaming sulla radio. E questo lo sanno in pochi.
Ma soprattutto nel territorio, la cosa che ci interessa molto far sapere è che, grazie all’accordo con l’APPE e con i pubblici esercizi, “Bar Biancosudato” è diventato un concorso molto ambito: fanno a gara per aggiudicarsi il titolo di bar del mese con un’adesione di quasi una trentina di esercizi della provincia. Sono sicuro che in Serie B cresceranno anche quelli.
Noi abbiamo anche il dovere di guardarci attorno. Quindi studiamo i dati Auditel, studiamo i contatti con i nostri tifosi. Certo, è stato bello, nell’ultimo mese, vedere finalmente lo stadio riempirsi. Ma c’è stato un periodo molto lungo, il lungo inverno del Padova, in cui la squadra giocava anche bene, ma allo stadio c’erano 1500-1600 persone, a malapena. Quindi siamo arrivati addirittura al tutto esaurito… ma alla fine del percorso. Ecco, questo conferma il mio ragionamento: alla fine, il risultato fa la differenza. Che se ne dica del bel gioco… ma il risultato conta tantissimo”.
Il futuro si chiama serie B, cosa c’è dietro il Vostro angolo?
“Con la Serie B, io l’ho fatta per un paio d’anni a suo tempo, abbiamo tanti progetti ambiziosi. Uno su tutti ci sta molto a cuore, perché ne hanno parlato varie autorità cittadine e la Camera di Commercio: cioè quello del marketing territoriale ovvero portare il marchio di Padova in giro per l’Italia. Man mano che andremo a Genova, a Palermo, a Bari in tutte queste grandi città, portare un pezzo di Veneto, portare un pezzo di Padova. Questo dovrebbe non solo inorgoglirci, ma spero che troveremo disponibilità da parte di questi enti a darci una mano anche sul piano economico, non mi vergogno a dirlo. E po non dimentichiamo che l’appetito vien mangiando…!”.
Parola di Gianni Potti!
da sx Enrico Corvaglia responsabile commerciale, Benedetto Facchinato segretario amministrativo, Dante Piotto responsabile ufficio stampa,web editor e social media manager, Carlo Franceschi responsabile marketing e Riccardo Zanetto responsabile biglietteria.
Cesare Lissari, SLO del Padova ha sempre mantenuto un proficuo rapporto con l’Acb “Mario Merighi”creando un clima positivo e collaborativo con la società. Lo SLO, figura relativamente nuova nel calcio, è il Supporter Liaison Officer, un responsabile dei rapporti con i tifosi nominato dai club calcistici. Il suo obiettivo è facilitare la comunicazione e il dialogo tra il club e la sua tifoseria, cercando di risolvere eventuali problemi e di migliorare il rapporto tra le due parti. Tra i suoi compiti quello della gestione degli striscioni e coreografie, organizzazione di incontri tra tifosi e società, monitoraggio dei social media e partecipazione alle trasferte.